Roma, 16 giu. (Adnkronos Salute) - No al blocco dei rinnovi contrattuali. Le organizzazioni sindacali dei medici convenzionati esprimono al Governo il "fortissimo disagio dell'intera categoria" per le disposizioni contenute nella manovra finanziaria, che prevede il blocco degli accordi collettivi nazionali per il triennio 2010-2012. E in una nota congiunta Fimmg, Fimp e Sumai,chiedono al Governo di prendere in considerazioni le loro ragioni."Il potenziamento dell'assistenza primaria - riferisce la nota - rappresenta per il Servizio sanitario nazionale un'esigenza improcrastinabile per la sostenibilità del Ssn e dell'intero sistema di tutela della salute del Paese. Solo attraverso il progressivo sviluppo della medicina di iniziativa nei confronti dei malati cronici, della prevenzione, della continuità assistenziale, dell'assistenza domiciliare e dell'integrazione socio-sanitaria può essere evitato o ritardato il ricorso alle più costose cure ospedaliere". E ancora. "E' in atto nel Paese - spiegano i sindacati - un percorso di cambiamento e riorganizzazione dell'attività professionale dei medici convenzionati, promosso dallo stesso Governo e dalle Regioni e condiviso dalle categorie. Il blocco dei rinnovi contrattuali congelerebbe per tre anni questo processo limitando tra l'altro l'efficacia dei piani di rientro delle Regioni in disavanzo, che necessariamente devono puntare su una riduzione della spesa ospedaliera. Non è intenzione delle categorie che rappresentiamo sottrarsi ai sacrifici richiesti dalla grave congiuntura economica a tutti i cittadini europei - sottolineano i sindacati - ma chiediamo al Governo di prendere in considerazione queste nostre riflessioni, al fine di rimuovere il blocco. Riteniamo - concludono - che la forza di queste argomentazioni sia di gran lunga superiore a qualsiasi manifestazione di piazza".